RADIO
2 E RADIO 3 - SPENTE LE ONDE MEDIE
La
Rai ha spento i trasmettitori in onde medie per ridurre l´esposizione
alle onde elettromagnetiche.
Per gli appassionati o i forzati della radio in onde medie, quasi mezzo
milione di italiani (dati Rai), è stato il panico. Dal 15 maggio scorso
Radio 2 e Radio 3 sono state cancellate dalla modulazione di ampiezza,
quelle sulle quali storicamente trasmettevano i tre canali Rai oltre a
Radio Vaticana, Radio Montecarlo, Radio Capodistria e Radio Lussemburgo.
Per gli orfani delle onde medie a questo punto non c´è altra
possibilità che sperare che la propria abitazione sia in una zona in
cui il segnale della Rai in FM non sia coperto da quello di altre
emittenti. Ci si affida al caso perché, come si dice spesso, la
modulazione di frequenza è una giungla in cui trasmettono radio di
quartiere e network nazionali accavallandosi e intersecandosi tra di
loro.
Secondo la Rai il passaggio dei due canali sulle onde di modulazione di
frequenza era un atto dovuto: un decreto del ministero della sanità, il
numero 381 del 1998, ha infatti stabilito la riduzione del limite di
esposizione alle onde elettromagnetiche, abbassando l´emissione da 60
volt a 6 volt per metro, il limite più basso in Europa. Gli ottimisti
propongono ora di sintonizzarsi su Internet, o di ascoltare la radio via
satellite dal televisore, o invitano a sperare nello sviluppo del dab,
(sistema che tra l'altro noi non approviamo) il sistema di radiofonia
digitale che all'estero è una solida realtà ma in Italia non viene
finanziato (appunto).
Senza troppe informazioni a disposizione (anche se la Rai sostiene di
aver comunicato la decisione attraverso i giornali radio locali), il
popolo delle onde medie si è affidato al telefono, al fax e alle e-mail
ed ha inondato le redazioni dei programmi radiofonici di messaggi di
allarme.
La
decisione di tagliare le trasmissioni di Radio 2 e Radio 3 in onde medie
e' un attacco evidente alla cultura italiana. Così facendo l'Italia si
squalifica culturalmente di fronte al resto dell'Europa.
Uno stato che minimizza il ruolo della radio e della televisione
pubblica e' uno stato inadempiente nei confronti dei propri cittadini.
Esprimiamo la nostra protesta per questa decisione ingiustificata e
ingiusta che danneggia pesantemente il cittadino, che ha il diritto di
fruire di servizi televisivi e radiofonici pubblici degni di questo
nome. Dopo lo svuotamento di Radio Tre dal punto di vista culturale, la
chiusura di apprezzate e utili trasmissioni, ora si vuole azzerare il
sistema radiofonico pubblico già alle prese con pesanti crisi di
ascolto. Purtroppo, come tutto quello che riguarda la radio, anche
questo cambiamento sta passando sotto il silenzio della stampa. Vi
chiediamo di aiutarci a diffondere questa notizia. Siamo indignati per i
tanti ascoltatori oscurati (che i prossimi dati Audiradio ci potranno
quantificare), ma poi le motivazioni che sostengono la decisione, ovvero
la tutela ambientale e l´attenzione per la salute pubblica, spingono
tutti verso una muta rassegnazione. «Potevano essere acquistate o
predisposte altre frequenze» osservano i critici, «l´Antitrust ce lo
impedisce, dice che altrimenti arriveremmo a una posizione dominante»
rispondono alla Rai. Ma una voce stona e squarcia un velo inquietante. E
non è la voce di uno sprovveduto, è la voce del direttore dell´Istituto
sull´Inquinamento atmosferico del Cnr, il dottor Ivo Allegrini: «Il
pericolo delle onde elettromagnetiche non è dimostrato, si può parlare
solo di rischio» spiega Allegrini. «Spesso, per giustificare politiche
di risparmio, si confondono rischio e pericolo. Credo che la Rai volesse
risparmiare sulla gestione degli impianti e così ha deciso di staccarne
una buona fetta».
Più
passa il tempo e più ci rendiamo conto che pagare il canone è come
buttare via i nostri soldi. Dopo le decisioni prese in merito alle onde
medie, sul cosiddetto "servizio pubblico" crediamo di non
poterci più fare affidamento.
Per chi vuole protestare, oltre alle redazioni dei giornali, suggeriamo di scrivere direttamente a:
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi
vigilanzarai@senato.it
radiotre@rai.it
radio2@rai.it
Per informazioni:
http://www.amicidiradiotre.com/
|
Dal
15 maggio 2004 sono rimasti attivi solo questi impianti
Rai-Radio Uno in
onde medie |
567
kHz |
Caltanissetta |
657
kHz |
Bolzano,
Napoli, Torino |
693
kHz |
Potenza |
819
kHz |
Trieste |
873
kHz |
Taranto |
900
kHz |
Milano |
936
kHz |
Venezia,
Trapani |
999
kHz |
Vibo
Valentia, Perugia, Rimini |
1107
kHz |
Roma |
1035
kHz |
Pescara,
Salento Specchia |
1062
kHz |
Ancona,
Cagliari, Catania, Pisa, Trento |
1116
kHz |
Aosta,
Bari, Bologna, Cuneo, Palermo |
1143
kHz |
Messina,
Sassari |
1314
Khz |
Matera |
1368
kHz |
Firenze |
1431
kHz |
Foggia |
1449
kHz |
Belluno,
Como, Cortina d'Ampezzo, Biella, Bressanone, Brunico, Sondrio,
Squinzano |
1485
kHz |
Vicenza |
1575
kHz |
Campobasso,
Genova, Gorizia, Nuoro |
1584
kHz |
Terni |
|
...E
visto che la RAI sta tentando di "razionalizzare" il potere di
ascolto di noi italiani, technostorm vi propone una lista delle radio ancora
ascoltabili in onde medie:
thanks to EMWG
- RCB Radio 106 - 1404 - Via Amundsen
88, I-41100 Modena; QSLs by letter, 1 IRC required
- Radio Galaxy - 1620 - http://members.xoom.it/radiogalaxy/
- Radio Studio X - 1584 - Via
Mammianese 687, 51030 Momigno (PT); studio.x@lycos.com; www.radiostudiox.it
- Tele Radio Stereo - 1503 - Via
Bitossi 18, I-00136 Roma; www.teleradiostereo.com
- Radio Canzoni & Sorrisi - 1494
- Radio Pane Burro e Marmellata - 1494
- Via Bassi Veratti 6, 40137 Bologna, tel:+39335401120, fax:+39516232932; www.paneburromarmellata.com
- Radio Speranza
- 1494 - Padre L. Cordioli, Largo San Giorgio 91, I-41100 Modena; 1 IRC
required
-
RTSI 1 Radio Svizzera Italiana -
558 - Casella Postale, CH-6903 Lugano-Besso; www.rtsi.ch/rtsi/
-
Radio Cina Internazionale - 1458 from 07:00 pm to 08:00 pm -
http://it.chinabroadcast.cn
Clicca
qui per vedere la mappa aggiornata degli impianti trasmittenti italiani
:: MWSCAN Eurpoe ::
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